sabato 7 settembre 2013

Intervista a Martina Stoessel

di SILVIA GIANATTI 
Chi non ha una figlia tra i 6 e i 12 anni probabilmente ha solo visto la sua faccia sui cartelloni pubblicitari degli autobus e si è chiesto chi fosse. Per chi invece una figlia ce l’ha Violetta è di casa. Si chiederà, allora, perché la vita di sua figlia (e un po’ anche la sua) sia ormai in balia di questa ragazzina della tv che indossa calze che nessuno indosserebbe mai, se non fosse la protagonista di una serie argentina targata Disney Channel. Tutto è cominciato in sordina due anni fa. C’è un nuovo progetto, la rete ha tante speranze. Chissà se andrà… Oh beh, è andata. Eccome. La più vista, la più cliccata, la più cantata..
Già, perché sempre vostra figlia da qualche mese a questa parte non canta nient’altro. E vuole l’astuccio, le figurine, la maglietta, la trousse dei trucchi (che potrete trovare con Sorrisi!). E, chi l’avrebbe mai detto, si è innamorata pure della lingua spagnola. Quando si dice: le vie per imparare le lingue straniere sono infinite…
Noi di Sorrisi, che già da tempo la teniamo d’occhio, abbiamo voluto vederci più chiaro. E abbiamo incontrato Violetta di persona. O meglio, abbiamo incontrato la sua interprete Martina Stoessel.
Quanto c’è di Martina in Violetta?
«Mi ritrovo nell’amore per l’arte, il canto, il ballo. Amo anch’io passare il tempo con le amiche e la mia famiglia. Siamo entrambe impulsive. Ma in una cosa siamo molto diverse: il look».
Ormai sei diventata un idolo per tantissimi adolescenti: com’è il tuo rapporto con loro?
«Trovo incredibile che una persona mi ami tanto senza conoscermi. Sono sempre in contatto con i miei fan su Twitter, li ringrazio ogni giorno, ma quello che mi sta capitando supera i miei stessi sogni».
Qual è la cosa più sorprendente che i fan hanno fatto per te?
«Per me tutto è incredibile. Il ricordo più intenso è forse legato al Cile: quando sono arrivata in aeroporto, c’erano migliaia di fan che mi stavano aspettando cantando tutti insieme le mie canzoni».
Sei molto giovane, non ti pesa tutto questo qualche volta?
«Avverto il peso della responsabilità, stiamo girando il mondo, andremo nei teatri, sento il peso del lavoro: non è sempre facile. Certi giorni vorrei riposare. A volte sono più contenta, a volte lo sono meno».
C’è anche chi ha lasciato la serie perché non ce l’ha fatta a reggere la pressione. Qual è il tuo segreto?
«La mia famiglia. Io sono tanto giovane, senza di loro non potrei davvero fare niente. Sono il mio più grande supporto».
Sei figlia di un produttore tv, la tua è una passione di famiglia…
«Sì, mio papà lavora da tanti anni in tv e quindi mi ha dato tanti consigli, i migliori. Sta sempre dalla mia parte, mi ascolta e io mi fido ciecamente di lui».
Sognavi la tv anche da piccola?
«No, non ci pensavo. Certo, ballavo, rubavo i vestiti della mamma e cantavo davanti allo specchio, ma niente più».
Cosa ti ricordi del giorno del provino, quando ancora non sapevi cosa sarebbe successo?
«Ricordo tutto, come sono entrata, come sono salita sul palco. Un’emozione scioccante. E vedere dove siamo arrivati… beh, è pazzesco».
E ora?
«Sono per strada e la gente mi riconosce ovunque, ricevo affetto, ho cambiato scuola, lavoro tutto il giorno. Adesso ho molte più responsabilità rispetto a prima. Sì, Violetta mi ha cambiato la vita!».

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